Le polemiche pro e contro il 41bis assomigliano molto ai contrasti sui figli tra due genitori separati, di cui si occupano gli investigatori privati della mia agenzia investigativa Cyanea: uno dei due genitori se ne frega della prole e la usa per attaccare l’altro genitore. In questo caso il terrorista anarchico Alfredo Cospito sarebbe il figlio problematico, i cui problemi, se non affrontati adeguatamente, potrebbero causare morte e disperazione ai suoi fratelli, che saremmo tutti noi cittadini italiani. E le sinistre all’opposizione sarebbero il genitore che usa i figli per fare la guerra all’ex-partner, anziché prendersene cura. Il genitore più coscienzioso si rivolge all’agenzia investigativa, all’avvocato, agli psicologi e agli assistenti sociale per paura di procurare danni ai figli; quello degenere contesta qualsiasi decisione sui figli, anche quelle prese da lui stesso o lei stessa in tempi precedenti la separazione.
Non importa se il 41bis è stato comminato ad Alfredo Cospito quando c’erano le sinistre al governo, che avrebbero potuto stracciarsi le vesti allora e ricorrere a una qualche forma dispensatoria. Adesso, improvvisamente, il provvedimento carcerario è diventato tortura per mettere in difficoltà Giorgia Meloni, la quale, invocando unità e compattezza, ha commesso lo stesso errore che commettono tanti e tante clienti della mia agenzia Investigazioni Cyanea, chiedendo all’ex-partner ragionevolezza ed elasticità per il bene dei figli.
Nel caso Cospito, se si trattasse di clienti della mia agenzia investigativa Cyanea, consiglierei di prendere una decisione spiazzante per la controparte, perché è l’unico modo di smascherarla. E non capisco perché il Ministro della Giustizia Carlo Nordio non abbia ancora pensato a un modo di condonare il 41bis a Cospito, attaccandosi al fatto che è stata una decisione ingiusta presa quando le sinistre governavano illegittimamente il Paese.
I fautori del 41bis per Alfredo Cospito (che a mio avviso è inutile e immeritato) non si rendono conto che tutta questa polemica ha trasformato un anonimo anarchico insurrezionalista, di cui la maggior parte del mondo non conosceva neppure l’esistenza, in una star del male e in un cattivo esempio da imitare. Sino ad oggi gli anarchici insurrezionalisti sono sembrati collegiali a confronto delle brigate rosse o dei radicali islamici o di altri terroristi; la ribalta di Cospito potrebbe attrarre criminali più violenti che anarchici e, come al solito, ne pagherebbero il prezzo vittime innocenti.
Per Alfredo Cospito ritengo il 41bis un provvedimento ingiusto e inutile, ma non per i mafiosi. Considerarlo una tortura per questi ultimi significa ignorare cosa sia il cancro della mafia, mancare di rispetto alle vittime innocenti delle organizzazioni criminali e disonorare i sacrifici di magistrati e poliziotti che, per non restare uccisi come Falcone, Borsellino e decine di eroi simili, sono costretti a vivere in una sorta di 41bis, attenuato ma profondamente immeritato.