L’altro giorno una Cliente mi ha chiamato nella mia agenzia investigativa Cyanea di Cassano d’Adda, precisando che mi aveva trovato in internet attraverso la ricerca delle parole “agenzia investigativa Milano”, perché non si fidava tanto, invece, degli investigatori privati. Le chiesi se questa sua diffidenza fosse stata determinata da cattive esperienze pregresse, ma lei mi rispose di no e che era semplicemente una sua idea.
Vabbè, ho ascoltato il suo problema e l’ho aiutata al meglio delle mie possibilità. Ma non ho avuto mai il coraggio di dirle che io, in quanto titolare dell’agenzia investigativa Cyanea sono un investigatore privato, anzi, senza sollevare questioni sulla parità di genere, un’investigatrice privata.
Mi è capitato di leggere lunghe quanto inutili disquisizioni di colleghi detective privati sulla differenza tra agenzia investigativa e investigatore privato con l’unico scopo malcelato di farsi indicizzare dai motori di ricerca, dissertando di aria fritta. Per ciò vi invito, se siete caduti nella trappola di quegli inutili sproloqui, di non abbandonare la presente trattazione, poiché ho molto di meglio da scrivere a parte gli innegabili intenti di indicizzazione.
Recentemente si sostiene sempre più spesso che il futuro delle professioni di avvocato, commercialista, fiscalista, consulente, ecc. sia nei grossi studi multi-disciplinari. E anche tra noi investigatori privati è invalsa la moda dei grossi istituti investigativi o addirittura dei consorzi tra detective privati, poiché storicamente noi investigatori privati tendiamo a scimmiottare gli avvocati, atteggiandoci altezzosamente da professionisti, chiamando “studio investigativo” la nostra agenzia investigativa, facendo fare dell’inutile sala d’attesa ai Clienti.
Io penso che il lavoro dell’investigatore privato sia più un mestiere che una professione e che sia molto più simile all’attività artigiana che a quella industriale; per ciò sono convinta che gli istituti investigativi privati troppo grandi perdano di mordente sulle investigazioni più complesse, non importa se riferite a infedeltà coniugali, persone scomparse, infedeltà aziendali o delitti. In secondo luogo, un approccio troppo professionale e autoreferenziale rende il detective privato eccessivamente teorico e incapace della necessaria intelligenza pratica sul campo.
Chi sta scrivendo ha avuto e diretto agenzie investigative di tutte le “taglie” e scrive per esperienza personale. Quando hai decine di investigatori privati che lavorano sotto di te, tenti di trasmettere loro la tua esperienza, ben sapendo che, se va bene, ne assorbiranno un’esigua percentuale; quindi, ti trasformi da investigatrice privata a supervisore dei tuoi detective privati. A parte il dispiacere nel rinunciare al mestiere più bello del mondo, ti riduci ad un direttore del personale per molti versi molto più stressato e impotente, poiché il lavoro di un investigatore privato sul campo è fatto di continui imprevisti che non puoi affrontare tutti efficacemente dall’ufficio.
Diciamo che i grossi istituti privati d’investigazioni funzionano bene quando si occupano di pratiche ripetitive e routinarie come informazioni commerciali. A dirla tutta funzionano bene… ma non benissimo, altrimenti la mia agenzia investigativa Cyanea non verrebbe chiamata periodicamente a indagare su truffe, portate a termine, nonostante informazioni commerciali preliminari dessero il truffatore per persona, fisica o giuridica, dalla reputazione finanziaria e commerciale ineccepibile.
È questo il motivo per cui la mia agenzia investigativa Cyanea non tratta informazioni commerciali, ma solamente indagini patrimoniali-finanziarie con riferimento alla reputazione. Infatti, i truffatori conoscono perfettamente le modalità in cui ci si informa su di loro prima di concedergli fiducia e spesso riescono a gabbarle; per contro, molti report informativi, che tengono conto dei “campanelli d’allarme” o “red flags” senza adeguati approfondimenti, rischiano di far inutilmente perdere affari ai Clienti dell’istituto investigativo privato.
Quando ho aperto la mia prima agenzia investigativa Cyanea a Milano, amministratori unici e presidenti di consiglio d’amministrazione troppo giovani erano tutti potenziali teste di legno di società truffaldine. Negli ultimi dieci anni, con le start-up e i tempi scanditi dall’informatica sono sempre più frequenti gli ottimi baby-amministratori al timone di società sane e in attivo. Allora come oggi solamente l’accuratezza certosina di un investigatore privato risponde esaustivamente ai dubbi, approfondendo aspetti apparentemente secondari e ragionando fuori dagli schemi.
Un altro settore dove il grosso istituto investigativo privato riesce ad operare con ragionevole efficienza sono i servizi di sicurezza non armata presso i locali del Cliente, cioè servizi antitaccheggio, servizi di controllo accessi e receptionist, i servizi di sicurezza durante manifestazioni ed eventi, ecc. Tuttavia anche in questo settore la crescita a dismisura senza un’adeguata supervisione provoca disastri.
Qualche anno fa fui convocata in Tribunale a Milano per rendere testimonianza. Per la verità io avevo abbandonato il Cliente, poiché ritenevo che pretendesse da me sorveglianze sulla moglie in separazione troppo assidue e inutili, al limite dello stalking. Il Cliente non si era rassegnato e, chiuso il rapporto con la mia agenzia investigativa di Milano, aveva chiesto di proseguire nei pedinamenti a un altro grosso istituto investigativo di Milano; quest’ultimo aveva evidentemente inviato un collaboratore piuttosto scarso nei pedinamenti che si era fatto subito accorgere, innescando il contenzioso.
Fui ascoltata come testimone, perché avevo firmato i primi rapporti investigativi depositati nel fascicolo della separazione, e fu ascoltato anche il detective collaboratore del collega, che si presentò in manette e accompagnato dai secondini, perché il suo principale incarico presso il grosso istituto d’investigazioni private era di security notturna e durante un turno del suo lavoro principale era stato colto a spacciare droga.
Tornando al dilemma se sia meglio il grosso istituto d’investigazioni private o la piccola agenzia investigativa o addirittura il detective privato singolo, dopo 35 anni di mestiere nelle investigazioni private posso affermare che piccolo è meglio. Non troppo piccolo, poiché molti incarichi investigativi necessitano d’impiegare più detective contemporaneamente, ma neppure troppo grosso, poiché nelle dimensioni estreme si perde qualità ed efficienza.
Come la grande distribuzione tenta costantemente d’ingoiare i piccoli negozianti, così i grossi istituti d’investigazioni private e le grosse società di sicurezza non armata tentano di fare estinguere le piccole agenzie investigative che non sono poi così piccole, se potessimo riferire sul genere di incarichi cui sono giornalmente chiamate ad operare. Personalmente la concorrenza dei grossi non mi ha mai toccata, perché troppo grossolana nel trattare i casi e incapace della mia accuratezza e tempestività.
Una volta un avvocato Cliente della mia agenzia investigativa Cyanea di Milano mi disse d’essere contento d’avermi conosciuta, perché quando chiamava i grossi istituti investigativi, di cui si era servito, gli sembrava di telefonare ai Ministeri, tra musichette d’attesa e interni passati, mentre io rispondevo sempre in prima persona, pronta a dargli le risposte che cercava.
Inoltre, sono convinta che nei grossi istituti d’investigazioni private l’esperienza sul campo vada in massima parte perduta, perché la conformazione gerarchico-aziendale induce il detective privato con esperienza a delegare troppo al nuovo arrivato. Ciò è positivo per la formazione dei nuovi investigatori privati, ma va a detrimento della qualità del servizio reso ai Clienti.
Recentemente la mia agenzia investigativa Cyanea si è occupata di un caso di malattia professionale. L’avvocato dell’azienda multinazionale coinvolta nel contenzioso, conoscendomi bene, si dovette impuntare per farmi assegnare il caso, perché i vertici aziendali sostenevano che avrebbero preferito interfacciarsi con una Società per azioni o una Società a responsabilità limitata. Quando consegnai i risultati delle mie indagini furono tutti ammirati e un dirigente si lasciò scappare “notevole per una donna”.
La frase soprascritta, sfuggita a un mediocre dirigente d’azienda (non tanto per le vedute ristrette quanto piuttosto per l’incapacità di tacere al momento giusto), apre un altro dilemma: se sia meglio un detective uomo o una detective donna. Io penso che sensibilità e intelligenza non guardino al sesso, tuttavia posso dire, per mia esperienza personale, che una donna investigatrice privata abbia molte più difficoltà a farsi accettare negli ambienti aziendali, poiché ancora ostaggio di mentalità maschiliste retrograde.
Il maschilismo dilaga talmente tanto ancora oggi nelle aziende italiane moderne che spesso sono le donne, arrivate ad alte cariche dirigenziali, ad essere più maschiliste dei maschilisti.
Diverso tempo fa si rivolse alla mia agenzia investigativa Cyanea di Milano una donna casalinga, vittima di violenza domestica e in procinto di affrontare una difficile separazione. Aiutai la Cliente a separarsi nel migliore dei modi con le prove dei tradimenti del marito e con le informazioni patrimoniali che lo riguardavano.
A distanza di anni questa Cliente mi ricontattò: si era rifatta una vita, aveva ripreso con successo la sua carriera interrotta per la famiglia e, avendo la necessità di un’indagine aziendale, mi chiedeva se conoscevo un investigatore da suggerirle. Quando le risposi che la mia agenzia investigativa Cyanea si occupava anche di indagini aziendali, assicurative e penali difensive, lei farfugliò imbarazzata qualcosa sul fatto che preferiva un maschio detective. All’epoca ero anche socia di una seconda agenzia investigativa a Milano e, abbozzando, le passai il numero diretto del titolare.
Tuttavia quando si trattò di consegnare il report investigativo finale non mi trattenni dal firmarlo anche io e andare personalmente a consegnarglielo. La Cliente mi ricevette in azienda con altri tre alti dirigenti e dimostrò grande felicità nel rivedermi. Infine, ripreso coraggio dall’ottimo lavoro svolto con le mie indagini, noncurante della presenza di due suoi pari grado e di un superiore, tornò sulla gaffe del “detective maschio”, dicendomi più o meno così: “devi scusarmi ma qui l’ambiente è talmente maschilista che dopo ogni giornata di lavoro, tornata a casa, non mi spoglio solamente per mettermi comoda, ma anche per verificare che non mi siano cresciuti gli attributi”. Risi di gusto non tanto per la battuta, ma per il contesto in cui la mia Cliente aveva avuto il coraggio di dirla.
Io stessa posso dire di essermi scontrata col maschilismo più come titolare della mia agenzia investigativa Cyanea che come detective privata, collaboratrice di agenzia investigativa.
Ma veniamo alla sostanza del discorso per dare qualche indicazione a chi debba ricorrere a un’agenzia investigativa su come riconoscere un buon investigatore privato da un brocco qualsiasi:
- Reperibilità. Un detective privato difficilmente reperibile o che non vi risponde fuori dagli orari d’ufficio e durante i giorni festivi, non è un detective ma piuttosto un impiegato.
- Un investigatore privato incapace di ascoltare con pazienza tutta la vostra storia, compresi sfoghi e parentesi apparentemente inutili, è un intervistatore mediocre e non possiede sufficiente empatia per potervi aiutare.
- Consigli spassionati. Il detective privato avaro di consigli o non sa cosa suggerire per inesperienza e imperizia, oppure sta pensando solamente a come fare approvare il proprio preventivo.
- Conoscenza di Legge e giurisprudenza. L’investigatore privato ignorante non sa bene come potrete utilizzare le sue indagini, pertanto le pianificherà approssimativamente e in modo inefficace.
- Interessamento diretto del titolare e di un suo vice.
Mi fece sorridere una mia Cliente che tornò a servirsi della mia agenzia investigativa Cyanea di Milano, dopo avermi lasciato, perché preferiva interagire con un uomo.
La Cliente aveva trovato la pubblicità di un mio concorrente e si era rivolta a lui, in quanto giudicava il lavoro da investigatore privato più maschile che femminile. Entro qualche mese la poveretta tornò da me, perché dopo i primi incontri conoscitivi col titolare era stata affidata esclusivamente alle cure di una sua collaboratrice, per giunta non particolarmente sveglia.
- Aggiornamenti costanti sull’andamento delle indagini. Non è professionale lasciare il Cliente all’oscuro dell’andamento delle indagini, specie se si tratta d’indagini criminalistiche o rintracciamenti di persone scomparse. Salvo situazioni particolari, io sono per il coinvolgimento costante del Cliente, poiché spesso è l’unico modo per dargli speranza e impedirgli d’impazzire nell’attesa.