Quanto costa spiare i messaggi del partner?
Questa domanda mi viene rivolta quasi giornalmente da Clienti che mi contattano ai recapiti della mia agenzia investigativa Cyanea a Cassano d’Adda, chiedendomi di mettere sotto controllo lo smartphone del partner, spiare i suoi messaggi WhatsApp o recuperare vecchi messaggi cancellati oppure spiare altre applicazioni di messagistica istantanea.
La mia risposta da investigatrice privata è che mettere sotto controllo un telefono è vietato dalla Legge a meno che ci sia un mandato di un Giudice o che il telefono sorvegliato appartenga a un minorenne e le intercettazioni facciano parte dei doveri del bravo genitore per vigilare sulla incolumità del figlio.
Come oramai succede in tutte le professioni e mestieri, molte di queste telefonate in agenzia investigativa finiscono in una serie di petulanti contestazioni tecnico-legali sulla base delle bubbole che circolano in rete: “ho visto in internet che si può installare da remoto”…, “ho letto che si può registrare se telefono e scheda sono intestate a chi intercetta”…, “ho riscontrato che costa una stupidata”…, ecc.
Recentemente uno di questi molesti sapientoni, irritato dalla mia considerazione che, per installare uno spyware su uno smartphone, fosse necessario manipolare fisicamente l’apparecchio per svariati minuti, mi ha attaccato il telefono in faccia, dicendo di aver trovato un sito dove era possibile fare tutto da remoto. Dopo qualche giorno l’intelligentone mi richiamò presso la mia agenzia investigativa Cyanea: era stato truffato di circa 2.000 euro e mi chiedeva consiglio.
È legale e materialmente possibile spiare il telefono del partner?
La spiegazione del detective privato.
Or dunque, spieghiamo nella maniera più semplice possibile cosa c’è da sapere sotto il profilo tecnico-legale in materia d’intercettazioni:
- Gli smartphone sono come computer, pertanto possono essere riprogrammati a svolgere compiti non previsti dal costruttore, come mettere al corrente di tutte le proprie attività un altro smartphone.
Affinché questa riprogrammazione avvenga, lo spyware deve superare tutti i protocolli di sicurezza dell’apparecchio e per poterlo fare ci sono due possibilità:
- Lo spione può riprogrammare manualmente lo smartphone, avendolo in mano e rispondendo “si” al download dello spyware.
Quando alla mia agenzia investigativa Cyanea si rivolgono Clienti in piena crisi matrimoniale che temono d’avere lo smartphone sotto controllo da parte del coniuge, le mie prime due domande sono come siano entrati in possesso del loro telefono (se gli è stato regalato dal partner) e se siano abituati a lasciare incustodito l’apparecchio in casa per molti minuti.
- In alternativa all’installazione manuale dello spyware c’è la sua installazione da remoto, ma lo spione deve aver inventato o acquistato un programma così detto “auto-installante” o “zero-click”; si tratta di uno spyware dal costo milionario, che rappresenta una miniera d’oro per l’inventore, se lo vende alla Procure della Repubblica in Italia, ai distretti giudiziari nel mondo e ai Governi. Pertanto all’inventore spione non passa neppure per l’anticamera del cervello di vendere il suo programma al minuto per pochi spicci ai privati, rischiando l’arresto.
Come la vicenda dello spyware Graphite di Paragon Solution ci insegna, anche in caso di programmi spia zero-click, dal costo di centinaia di euro e alla portata solamente di governi, qualsiasi abuso viene a galla prima o poi. Inoltre, anche il programma spia più avanzato e invisibile può essere individuato dall’aggiornamento di sicurezza implementato da un ingegnere informatico particolarmente abile.
- Avere il controllo su uno smartphone è certamente molto invasivo e permette di conoscere dettagli sul sorvegliato che pedinamenti e appostamenti faticherebbero a svelare. Tuttavia, costi e possibilità di realizzazione a parte, se l’indagine dell’investigatore privato è illegale, diventano spesso inutilizzabili i suoi risultati e chi li ha ottenuti è passibile di condanna.
Per la verità, le prove ottenute illegalmente non sono sempre inammissibili in Giudizio: giacché il Processo Civile viaggia a una velocità e su un binario differenti da quelli del Processo Penale, un giudice delegato a stabilire l’addebito di una separazione potrebbe ammettere intercettazioni illegali, indipendentemente dal fatto che chi le ha eseguite è sotto processo.
Si rivolse alla mia agenzia investigativa Cyanea a Milano una signora che avrebbe voluto farmi pedinare il marito, ma non aveva abbastanza soldi, perché l’uomo le aveva chiuso i fondi e le stava facendo la “guerra dei Roses”. La poveretta, dopo una vita da casalinga a crescere i figli, rischiava d’essere buttata via come una scarpa vecchia.
La donna mi confessò di avere già le prove del tradimento del marito, ma che consistevano in alcune audio e videoregistrazioni, effettuate tramite microspie e che avevano fatto storcere il naso al suo avvocato.
Chiesi alla donna per quale patrimonio di famiglia stesse combattendo una guerra dei Roses e lei mi rispose che si trattava di circa 15 milioni di euro.
Visionai il materiale, separando ciò che era meglio non usare affatto da ciò che avrebbe potuto essere depositato come prova e consigliandole di trovare un avvocato meno schizzinoso. Aggiunsi che il deposito le sarebbe potuto costare una condanna a un anno e poco più, ma probabilmente avrebbe usufruito della condizionale. E, comunque, la domanda che doveva porsi era se il sacrificio di trascorrere alcuni mesi in galera valesse la pena per incassare 7 milioni di euro.
Dopo qualche tempo la donna passò a trovarmi in agenzia investigativa a Milano. Era molto contenta: aveva ottenuto dei buoni accordi economici, ottenendo l’addebito della separazione al marito. Quest’ultimo l’aveva denunciata per le intercettazioni ma il reato stava per andare in prescrizione.
- Anche se ascoltare le telefonate e leggere i messaggi sullo smartphone comporta una serie di gravi reati, che vanno dalle intercettazioni abusive all’accesso abusivo a sistema informatico, la privacy dei minorenni finisce ove si configurino rischi di comportamenti autodistruttivi. Anzi: in taluni casi le intercettazioni e lo spionaggio fanno parte dei doveri dei genitori verso i figli o di chi ne ha la custodia.
In casi simili è facile regalare al figlio un nuovo smartphone per capire come salvarlo dai suoi comportamenti autodistruttivi; tuttavia risulta più difficile non svelare le proprie intenzioni, poiché i giovani sono particolarmente abili in informatica.
- Chi lascia lo smartphone o il tablet o il computer incustodito e nella disponibilità dei membri della sua famiglia, perde il diritto alla riservatezza, pertanto eventuali prove collezionate dal partner su un suo comportamento infedele non possono essere contestate e vengono ammesse in giudizio.
Purtroppo la maggior parte dei Clienti, che si rivolgono alla mia agenzia investigativa Cyanea dopo aver scoperto messaggi compromettenti del partner, ha già commesso tre errori:
- Ha contestato immediatamente l’amara scoperta, senza aver prima eseguito gli screen-shot della chat incriminante o essersi inviata gli audio, pertanto non ha alcuna evidenza di quanto afferma.
- Non ha fatto in modo che dagli screen-shot si evincesse il numero di cellulare del partner.
- Non ha un video o un’intercettazione tra presenti, dove risulti inequivocabilmente che l’apparecchio del partner era disponibile a tutti i familiari e sprovvisto di password o con password note a tutti.
Spesso il disvelamento dell’infedeltà avviene quando il partner cambia smartphone e lascia il vecchio apparecchio in un cassetto incustodito o lo cede a un familiare, dimenticando di riformattarlo. In questo caso gli informatici forensi dell’agenzia investigativa Cyanea sono in grado di recuperare tutte le chat non sovra-cancellate e riformattate, che possono essere usate in un Giudizio di Separazione. Anche in questo caso, purtroppo, molti Clienti si rivolgono tardi al detective privato; dopo aver contestato al partner i vecchi messaggi compromettenti che vengono prontamente fatti sparire.
- Se le intercettazioni da remoto sono quasi sempre illegali, senza il mandato di un giudice, le intercettazioni tra presenti sono quasi sempre consentite, legali e utilizzabili in Tribunale.
Molti Clienti che si rivolgono tardivamente alla mia agenzia investigativa Cyanea, seppur commettendo l’errore di fare contestazioni premature, hanno avuto l’astuzia di registrare il colloquio chiarificatore col partner, ottenendo sue parziali ammissioni.
Inoltre, spesso, una volta che i detective privati Cyanea hanno identificato l’amante del partner fedifrago, consiglio i miei Clienti, che se la sentono e hanno curiosità irrisolte, di parlarci: non avete idea di quante cose riescono a scoprire.
Prove legali ed ammissibili in tribunale procurate dal detective privato.
La legge sulla privacy in Italia ha creato non poca confusione, ancora adesso molti Clienti si rivolgono alla mia agenzia investigativa Cyanea non sapendo se sia legale rivolgersi a un investigatore privato.
Far svolgere indagini a un detective privato è sempre legale se esse sono finalizzate a tutelare un proprio diritto e a prevenire un rischio.
Il pedinamento è legale. Potrebbe diventare illegale quando il pedinato si accorge d’essere seguito, perché, insistendo, il pedinatore si potrebbe trasformare in molestatore. Tuttavia un bravo detective privato sospende immediatamente la sorveglianza, quando ha il sentore d’essere “bruciato”.
Fotografare e video riprendere il soggetto sotto osservazione durante le sorveglianze è legale, tuttavia, bisogna adottare alcune accortezze:
- In Italia si possono video-fotografare i propri sorvegliati solamente quando sono su suolo pubblico o aperto al pubblico o in luogo privato esposto al pubblico, come ad esempio un balcone di casa che affaccia sulla strada. Bisogna fare attenzione, essendo la mia un’agenzia investigativa internazionale, che in molte nazioni estere non è mai possibile video-riprendere i propri sorvegliati all’interno di proprietà private, anche quando sono visibili da un adiacente luogo pubblico.
- L’uso di droni dotati di videocamera e l’impiego di super-zoom o intensificatori di luce notturna o termocamere deve essere attentamente valutato caso per caso dall’investigatore privato, data la loro elevata capacità invasiva.
Ad esempio, non è necessario filmare con un visore notturno l’intero amplesso di due amanti che si sono appartati in camporella; così come non si può filmarli in camera da letto, anche quando non hanno le tende alle finestre, se sono al decimo piano e per riprenderli si è usato un drone.
- Nelle fotografie e nei video di sorveglianza del detective privato devono essere oscurati i volti di persone estranee all’indagine e le targhe o qualsiasi altro particolare identificativo di presenze non pertinenti all’incarico investigativo ricevuto.
- I video di sorveglianza dell’investigatore privato devono essere senza audio, altrimenti si rischia la contestazione di aver effettuato intercettazioni illegali.
- In molte situazioni è possibile video riprendere con telecamere spia, ma esse vanno azionate da un detective privato in grado di limitare le video riprese entro lo stretto necessario per assolvere al mandato ricevuto.
Se il sorvegliato parla ad alta voce in pubblico, tanto da sentire ciò che dice, il detective privato può riferire ciò che ha giocoforza ascoltato.
Se il sorvegliato getta via qualcosa ne perde il possesso, pertanto l’oggetto buttato può essere recuperato e repertato dall’investigatore privato; si pensi a una sigaretta o una posata usa-e-getta per reperire il DNA, a un foglio scritto per leggerne il contenuto, ai capelli levati da una spazzola per verificare l’uso di droghe, ecc.